Skip links

Parrocchia

Il culto di San Pantaleone a Venezia

La venerazione verso Pantaleone si diffuse rapidamente in tutte le chiese orientali dopo il suo martirio (avvenuto il 27 luglio 305 a Nicomedia, l’odierna Izmit in Turchia) e divenne un santo popolare anche in Occidente. A Venezia san Pantaleone è nominato per la prima volta nel Kalendarium Venetum del secolo XI, il più antico calendario veneziano. Dal XV secolo il suo nome è inserito nei messali ed è segnato sul calendario civile annesso all’Arte del Navegar, che registra le festività dei santi locali.

scopri la vita di San Pantaleone

La storia

La Chiesa di Venezia intitolata a san Pantaleone è ricordata per la prima volta in un privilegio di papa Alessandro III del 1161. All’inizio del XIII secolo divenne parrocchia e l’edificio raggiunse le dimensioni e la forma che mantenne fino alla metà del 1600, quando a causa di gravi problemi statici, se ne decise la ricostruzione e la trasformazione in forme barocche che si stavano imponendo a Venezia. La parrocchia rientrava nel nucleo più antico delle parrocchie veneziane prima che si costituissero all’inizio dell’Ottocento le contigue parrocchie dei Frari, dei Carmini e dei Tolentini.  La pianta del de’ Barbari (1500) consente di vedere le notevole somiglianza tra la chiesa di Santa Margherita e quella antica di San Pantalon, con lo stesso orientamento e i due campanili sono molto simili sul lato destro della facciata. È di Antonio Niero (1976) l’ipotesi che nell’insediamento urbano al di qua e al di là del canale di San Pantalon si concentrassero le residenze di mercanti bizantini o in particolare rapporto commerciale con Bisanzio. A testimonianza di ciò vanno ricordati il tondo con bassorilievo marmoreo del XII secolo (arte constantinopolitana) murato tra due porte in campiello di Ca’ Angaran che presente un imperatore bizantino a figura intera, incoronato, reggente il labaro-scettro e l’orbe crociato.

La costruzione della chiesa

Non si possiedono elementi sicuri sulla fondazione e sull’aspetto originario della chiesa dedicata a san Pantaleone, che doveva esistere però, già nel 1161, subendo diverse trasformazioni nel corso dei secoli successivi; fu rinnovata nel 1222 probabilmente per volontà del piovano Angelo Semitecolo e la prima consacrazione nota, da parte del vescovo di Castello Ramberto Polo, rimonta al 1305 durante il piovanato di Bartolomeo Dandolo. La pianta di Venezia di Jacopo de’ Barbari fornisce un’immagine molto chiara, e profondamente diversa da quella attuale nel suo orientamento, dell’edificio alla fine alla fine del Quattrocento: al rio Mosca volgeva infatti la facciata, affiancata da un campanile a pianta quadrata, con tre finestre nella cella campanaria e copertura a cuspide, mentre il lato dava sul campo, preceduto da un portico che copriva il sagrato e includeva il cimitero. L’interno aveva allora tre navate, di cui la centrale, più alta, si concludeva con un abside poligonale finestrata. Nel Quattro e Cinquecento diversi altari arricchivano la chiesa, che vedeva il suo fulcro visivo in quella della cappella maggiore, eliminata alla fine del Seicento, progettato nel 1557 da Andrea Palladio. L’aspetto odierno si deve all’architetto trevigiano Francesco Comin, su commissione del parroco Giambattista Vinanti.

La ideò e costruì tra il 1668 e il 1686. Guidato da un criterio urbanistico che voleva la facciata prospettante sul campo, ruotò di novanta gradi l’asse longitudinale della navata, ponendo il presbiterio a nord e a sud la facciata a capanna con tre porte, che è rimasta incompiuta rivelando la sottostruttura in mattoni, con un’unica apertura semicircolare in alto. Verso il 1720 ebbe inizio la ricostruzione del campanile, attribuita a Tommaso Scalfarotto: a pianta quadrata, ha la cella campanaria con aperture serliane e si conclude con una piccola cupola. L’interno si presenta con un’unica ampia navata di ordine composito, coperto da soffitto a volta con tre cappelle per parte intercomunicanti e un presbiterio rialzato a fondo piano, dominato dall’altar maggiore e seguito nel 1671 su ideazione di Giuseppe Sardi, a ordini sovrapposti, con grande varietà di motivi decorativi e di materiali policromi. Nel 1722 si aggiunse la cappelletta di pianta rettangolare alla sinistra del presbiterio detta del Santo Chiodo in quanto custodiva la reliquia donata alla chiesa dall’ultima badessa del convento della Clarisse dell’isola di Santa Chiara; da ultimo, nel 1744, l’oratorio che riproduce l’intero della Santa Casa di Loreto e che conserva tracce degli affreschi di Pietro Longhi.

Orari celebrazioni

Si ricorda che le Messe feriali sono sospese durante i mesi di luglio e agosto.

Orario delle Celebrazioni

Chiesa dei Tolentini e di S.Pantalon
  • Lunedì  Tolentini 18:30
  • Martedì  San Pantalon 18:30
  • Mercoledì Tolentini  18:30
  • Giovedì San Pantalon 18:30
  • Venerdì  Tolentini  18:30
  • Prefestivo  San Pantalon 18:30
  • Festivo  San Pantalon 10:00 Tolentini 11:00

Confessioni

Orari delle confessioni

Venerdì
17.30-18.30
Tolentini

Sabato
17.30-18.30
S.Pantalon

Contatti

Per informazioni rivolgersi a:

San Pantaleone martire
Dorsoduro 3703 – 30123 VENEZIA
sanpantalon@gmail.com

Frati Minori Conventuali
San Polo 3072 – 30125 VENEZIA
Tel. +39. 041.27.28.611

Solidarietà

I parrocchiani dei Tolentini e di San Pantalon hanno costituito un “gruppo carità”, che si riunisce una volta al mese per organizzare e coordinare le varie attività che, di seguito, si elencano:

I mercatini di beneficenza si svolgono un paio di volte all’anno presso la Scuola dei Laneri. Vi si possono trovare articoli usati e non, e il ricavato viene destinato a progetti che vengono scelti di volta in volta, secondo le esigenze del momento.

Con oggetti offerti da parrocchiani si raccolgono fondi per le missioni.

Iniziativa nata nel 2010, si tiene presso il patronato della chiesa di San Pantalon ogni giovedì pomeriggio dalle 16.30 alle 18.30. Si offre, con una modica offerta, tutto ciò che può servire ai bambini in età prescolare: vestiti, biancheria, carrozzine, lettini, giochi, libri. Il ricavato viene destinato al fondo di solidarietà delle due parrocchie destinato ad aiutare situazioni di particolare bisogno.

Presso il patronato della chiesa di San Pantalon ogni giovedì pomeriggio dalle 16.30 alle 18.30 si possono trovare con una modica offerta abiti per adulti.

L’amministrazione penitenziaria non offre prodotti per l’igiene ai carcerati, se non a pagamento. Si è ritenuto doveroso attivarci per alleviare almeno un po’ le difficoltà di chi non ha disponibilità finanziarie. Presso la chiesa di San Pantalon si raccolgono sapone, dentifricio e spazzolini, deodorante, sapone da barba, bagno schiuma, purché non spray (per regolamento carcerario). Presso la chiesa dei Tolentini invece si raccolgono tutti i capi di vestiario maschile che possono tornare utili agli ospiti del carcere di Santa Maria Maggiore.

Return to top of page